Segnali positivi dalle piccole e medie imprese anche sul fronte dell’occupazione. Il clima di fiducia delle pmi volge al bello e sostiene la crescita occupazionale prevista per il 2006. Sono, infatti, circa 110 mila i nuovi posti di lavoro che le imprese italiane prevedono di creare tra ottobre 2005 e settembre 2006, per una crescita complessiva dell’occupazione, nei dodici mesi considerati, pari all’1%. Per occupare 84.000 di questi nuovi posti, le imprese erano attivamente in cerca già nel terzo trimestre del 2005. Il dato rivede leggermente al rialzo quanto indicato dalle stesse imprese all’inizio dello scorso anno (+0,9% la crescita prevista su base annua, confermata dalla rilevazione effettuata a giugno scorso). Rispetto alla precedente indagine, conforta il dato sulla solidità delle previsioni fatte dalle imprese, dal momento che più del 93% delle aziende intervistate ha confermato di aver rispettato le previsioni di inizio anno o di averle addirittura superate (il 6,9%), mentre meno del 7% ha dovuto ridimensionarle (soprattutto nel settore manifatturiero). Questo il quadro di sintesi che emerge dall’ultima indagine trimestrale realizzata dal Centro Studi di Unioncamere su un campione di 8.000 imprese, che rileva gli andamenti e le previsioni occupazionali delle aziende con almeno un dipendente operanti in tutti i settori di attività economica, dall’industria al commercio e agli altri servizi. Rispetto all’inizio del 2005, sono poche le imprese che cambiano programmi di assunzione. L’indagine del Centro Studi Unioncamere mostra infatti, che, nei primi nove mesi del 2005, il 93,1% delle imprese italiane ha rispettato o addirittura incrementato le previsioni di assunzione, mentre il 6,9% ha ridimensionato il numero di figure professionali che riteneva di dover assorbire nel corso dell’anno. A livello territoriale, nel Nordest la quota di imprese che ha incrementato l’occupazione programmata è leggermente inferiore alla media (91,1%), mentre nelle tre altre ripartizioni si posizionano su valori superiori o prossimi al dato nazionale (93,3% per il Mezzogiorno, 93,7% per il Nordovest e 94,3% per il Centro). Per saperne di più LABITALIA
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