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NUOVE PROFESSIONI

L’ANIMATORE DI COMUNITÀ

L’Animatore di comunità è un operatore che promuove e tutela i processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale sia dell’individuo che del gruppo, che fa riferimento ad una determinata collettività.

Questa figura si inserisce in numerosi contesti, come i centri sociali, i centri gioco, i centri culturali, i centri per le famiglie, i club giovanili, i centri per gli anziani e i centri di quartiere, con lo scopo di sviluppare attività di prevenzione e di integrazione sociale, operando nell’ambito di servizi e progetti sociosanitari, culturali e del tempo libero, nei confronti di gruppi appartenenti alle diverse fasce di età. Se gli interventi sono di tipo educativo-culturale, l’Animatore, dopo aver messo a punto un programma e aver definito le priorità, accoglie gli utenti, predispone e organizza le attività quotidiane, che comprendono programmi formativi e culturali come mostre, convegni e spettacoli. Se lavora invece nel comparto sociosanitario, in contatto con individui normodotati oppure in condizioni di svantaggio psicofisico o sociale, egli si può occupare di attività motoria di gruppo, può gestire laboratori creativi, che prevedono, ad esempio, la manipolazione di materiali plastici, l’elaborazione di ricette di cucina, il disegno, il collage, oppure può organizzare uscite di varia natura al cinema, a teatro o all’aria aperta.

L’Animatore è infine tenuto a verificare periodicamente il suo operato, intervenendo con azioni correttive, a fronte di significativi scostamenti tra obiettivi previsti e risultati ottenuti. Entrando più specificatamente nel merito, questa figura: contribuisce all’analisi dei bisogni e delle aspettative degli utenti; sviluppa, attraverso interventi di animazione sociale, il senso di autonomia tra i soggetti con particolari criticità; formula progetti, utilizzando gli strumenti più adeguati, per poi programmarne e analizzarne nel dettaglio la conduzione, tenendo anche conto, durante l’attuazione, delle strutture di intervento e delle risorse del territorio; coordina e gestisce le attività programmate, assumendosene la responsabilità; segnala le collaborazioni necessarie per gli interventi di sua competenza, attivando quelle per le quali viene delegato; fornisce dati per la valutazione degli interventi da lui gestiti; facilita i rapporti tra tutti i componenti del gruppo e tra il gruppo e il contesto di riferimento, partecipando a incontri per realizzare progetti di animazione con gli operatori dei diversi servizi sociali.

COMPETENZE

Occorre innanzitutto che l’Animatore ponga attenzione agli aspetti relazionali, intesi come capacità di suscitare emozioni ed interessi. Per questo, in molte situazioni, prima ancora di fare proposte operative, l’azione dell’Animatore deve orientarsi verso l’ascolto e la considerazione dell’altro, della sua storia passata e dei suoi interessi. Su questa base di ascolto-confronto iniziale, si possono costruire progetti di lavoro che siano condivisibili. In quest’ambito, l’Animatore utilizza conoscenze mutuate dalle scienze dell’educazione: tecniche di osservazione, comunicazione interpersonale, dinamiche di gruppo, attività ludiche ed animazione in situazioni educative.

In particolare, questa figura professionale deve saper riconoscere i momenti critici dell’individuo e del gruppo di cui si occupa e deve saper intervenire per attivare le risorse ancora disponibili. Per l’Animatore è indispensabile la conoscenza delle caratteristiche sociali ed evolutive dei suoi interlocutori e delle metodologie per svolgere un’azione educativa orientata all’aiuto, al sostegno e al cambiamento.

FORMAZIONE

Per approdare a questa professione non sono formalizzate né le modalità, né i criteri di accesso. Generalmente è richiesta una laurea, preferibilmente in scienze dell’educazione o della formazione con indirizzo di Educatore professionale.

CARRIERA

In genere, l’esperienza professionale maturata sul campo determina l’assunzione di maggiori responsabilità nell’ambito dell’Organizzazione, che ha incaricato l’Operatore di gestire uno o più progetti di comunità.

SITUAZIONE DI LAVORO

Il campo d’azione di questa figura, sia come lavoratore dipendente che come libero professionista, può essere molto ampio: si può lavorare in strutture pubbliche, private o all’interno di cooperative. Nell’ambito sociosanitario, l’Animatore lavora in équipe, a contatto con i Responsabili organizzativi, i Terapisti della riabilitazione e gli Psicologi. In base al tipo di rapporto di lavoro, l’orario e la retribuzione possono variare notevolmente. Nel caso più diffuso di un COCOCO (Collaboratore coordinato e continuativo) che lavora in una cooperativa, i compensi mensili variano da un minimo di 700 ad un massimo di 1200 Euro lordi.

TENDENZE OCCUPAZIONALI

L’Animatore di comunità è una figura relativamente nuova che, in un mercato in forte espansione, si va ad inserire nelle strutture sia pubbliche che private e nel mondo delle cooperative.

Per saperne di piu:

http://www.educanimando.it/animatoreoeducatore.htm

http://www.pratika.net/progetti-animatore-comunita.htm

http://www.retecgm.it/default.aspx


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